        L&rsquo;ultima giornata di gare in Irlanda del Nord prima che team e piloti si spostino sull&rsquo;Isola di Man dove tra pochi giorni inizier&agrave; il Tourist Trophy. Davey Todd arriver&agrave; a Douglass forte della doppietta nella classe Superstock e del successo nella Supersport dopo il ko in Gara1. Nella gara delle &ldquo;big bike&rdquo; dopo le polemiche al via arriva il podio di John McGuinness. NW200, NONA SINFONIA IN SBK: VINCE IRWIN, MA CHE DUELLO CON TODD! Supersport: Todd in volata su Cooper e Dunlop Gioved&igrave; sera nella prima gara della classe 600 il colpo di scena &egrave; arrivato dopo poche centinaia di metri con Adam McLean che cadendo ha steso anche Davey Todd togliendo dalla gara due dei favoriti per il successo. In Gara2 alla &ldquo;York&rdquo; &egrave; filato tutto liscio ed il classe 1995 ha iniziato ad imporre il proprio ritmo seguito dal solo Richard Cooper, vincitore di Gara1. I due si sono scambiati la testa della corsa pi&ugrave; volte sfruttando la scia offerta nei lunghissimi rettilinei che caratterizzano il circuito lungo 8,9 miglia (14,3km). Alle loro spalle per tutta la gara Michael Dunlop alla prima uscita in una gara internazionale con la Triumph dopo anni dove era stato imprendibile con la Yamaha R6. Quando sembrava tagliato fuori dalla vittoria e alle prese con un duello insieme a Mike Browne per l&rsquo;ultima posizione del podio ad un solo giro dalla bandiera a scacchi cambia ritmo, lasica sul posto Browne e si aggancia a Cooper. Un risveglio troppo tardivo per&ograve; per il 25 volte vincitore sull&rsquo;isola di Man che non riesce ad attaccare Cooper e Todd transitando terzo sotto la bandiera a scacchi.  CHE SPAVENTO ALLA NORTH WEST 200: CASSIDY &ldquo;VOLA&rdquo;... IN UNA VILLA! Superstock: Todd fa doppietta ma i riflettori sono per McGuinness Dopo la vittoria in Gara1, Davey Todd si &egrave; preso anche il successo in Gara2 tra le &ldquo;big bikes&rdquo;, passato quest&rsquo;anno dalla Honda CBR1000RR-R del team Padgett&rsquo;s alla BMW M1000RR del team Milwaukee, Davey &egrave; sembrato essere pronto a diventare il riferimento della classe insieme al recordman del TT Peter Hickman secondo ad 1"5 da Todd. La gara interrotta nel primo giro per una bandiera rossa &egrave; ripartita con l&rsquo;assenza di Michael Dunlop, uno dei favoriti insieme a Hickman e Todd in polemica, con la direzione di gara che ha permesso a Peter Hickman di partire nonostante non abbia effettuato il warm up lap. &ldquo;Hicky&rdquo; sostiene che la sua BMW M1000RR STK avesse un serbatoio troppo piccolo per poter riuscire ad effettuare 7 passaggi sul &ldquo;Triangle&rdquo; Circuit. Una cosa non piaciuta a MD6 che ha cos&igrave; ritirato la sua Honda dalla griglia. L&rsquo;assenza di Dunlop (cinque terzi posti in cinque gare fino a questo momento) ha spianato la strada a John McGuinness e James Hillier che cos&igrave; hanno duellato fino all&rsquo;ultimo miglio per la conquista del podio. Ad uscire vincitore dal duello &egrave; stato infine proprio il 52enne di Morecambe che proprio quest&rsquo;anno celebra la sua trentesima presenza alla North West 200.        

L&rsquo;inglese conquista un doppio successo dopo quello di gioved&igrave; sempre con la BMW, impresa di McPint che sale sul podio nella sua 30esima apparizione sul &ldquo;Triangle&rdquo;

North West 200: Todd si prende SSP e STK, storico McGuinness sul podio a 52 anni

        A separare Fermin Aldeguer, fresco di contratto con Ducati Corse e Pedro Acosta, fin dalla tenera et&agrave; ci sono stati pochi chilometri, il primo nativo di Murcia &egrave; nato il 5 aprile 2005 mentre il secondo poco pi&ugrave; di 10 mesi prima il 25 maggio 2004 a Mazarr&oacute;n, 60km a sud della capitale della omonima comunit&agrave; autonoma. Dalla prossima stagione i due si sfideranno nuovamente in MotoGP sognando il titolo mondiale e una nuova rivalit&agrave; tutta spagnola. ORA &Egrave; UFFICIALE: ALDEGUER IN MOTOGP CON DUCATI DAL 2025 Storie diverse, stesso destino Nati a pochi chilometri di distanza, i due in realt&agrave; non si sono incontrati spesso in gara una volta passati alle &ldquo;ruote grandi&rdquo; anche se ovviamente hanno condiviso i primi passi verso le due ruote. La carriera di Pedro Acosta &egrave; stata infatti fulminante, la vittoria della RedBull Rookies Cup nel 2020, il debutto con vittoria del titolo mondiale Moto3 a soli 17 anni prima di passare in Moto2 conquistando il titolo di Rookie of the Year e nella seconda stagione il titolo mondiale lo hanno fatto entrare in MotoGP dalla porta principale. In sole tre stagioni, Pedro Acosta ha conquistato tutti e al debutto nella top class ha mostrato di che pasta &egrave; fatto non facendosi timori a lottare coi migliori, prendendosi anche la soddisfazione di aver guidato per qualche giro davanti all&rsquo;otto volte iridato Marc Marquez nella sua gara d&rsquo;esordio. Per Fermin Aldeguer gli anni della adolescenza sono stati un po&rsquo; pi&ugrave; complicati, dopo due anni nella European Talent Cup terminati con il terzo posto finale nel 2019, per questioni di budget &egrave; costretto a passare direttamente alle 600 prendendo parte nel 2020 al campionato europeo Moto2 nella categoria Superstock 600 vincendolo al debutto con una Yamaha R6. Queste sue performance hanno spinto Luca Boscoscuro a credere in lui facendolo correre nelle fila del Team Ciatti accanto ad Alonso Lopez e centrando ancora una volta il titolo alla prima occasione debuttando a sedici anni compiuti da pochi giorni nel motomondiale in Moto2 al Mugello e chiudendo in dodicesima posizione. Lo scorso anno poi la consacrazione con le quattro vittorie in fila a chiudere la stagione e l&rsquo;accordo nato gi&agrave; a Valencia con Ducati Corse per il passaggio a partire dal 2025 in MotoGP.  MOTOGP, ALEIX ESPARGAR&Ograve;: &ldquo;MARQUEZ E DUCATI? UNO PI&Ugrave; UNO FA DUE&rdquo; La MotoGP &egrave; nelle loro mani Pedro Acosta e Fermin Aldeguer hanno rispettivamente 7 e 8 anni in meno di Francesco Bagnaia l&rsquo;attuale dominatore della MotoGP. Anche i rivali pi&ugrave; accreditati di Pecco sono tutti piloti che ad oggi hanno tra i 25 e i 28 anni, con Marc Marquez che addirittura ne ha 31 e prover&agrave; ora a diventare il primo pilota della storia della MotoGP a conquistare il titolo mondiale passati i 30 anni. I due baby fenomeni di Murcia saranno probabilmente il nuovo punto di riferimento della MotoGP della prossima decade con un futuro che sembra gi&agrave; scritto. Per Acosta il passaggio nel team RedBull KTM Factory Racing sembra solo una formalit&agrave; continuando il percorso iniziato nella RedBull Rookies Cup con la casa austriaca esattamente come sta facendo Brad Binder. Fermin Aldeguer ha firmato un contratto di due anni (pi&ugrave; altri due di estensione) direttamente con Ducati Corse, che con buona probabilit&agrave; lo &ldquo;parchegger&agrave;&rdquo; per il debutto nel team Prima Pramac Racing per poi spalancargli le porte del team factory presumibilmente nel 2027, anno del cambio regolamentare della MotoGP.  GP PORTIMAO 2024: IN PORTOGALLO VEDREMO LA "VERA" MOTOGP?       

Destinati alle selle ufficiali di KTM e Ducati dopo un apprendistato nei rispettivi team satellite, saranno i protagonisti dei prossimi dieci anni di motomondiale

Acosta-Aldeguer: da Murcia alla MotoGP, il futuro è tutto vostro

        Rivoluzione totale in vista della stagione 2024 per il team Wojcik. La squadra polacca fondata da Grzegorz Wojcik e Slawomir Kubzdyl non solo ha da poco chiuso un capitolo della sua storia nel Mondiale Endurance lasciando Yamaha per abbracciare Honda (come fatto da Viltais 333 nel 2022 per il 2023) ma ha scelto anche di guardare &ldquo;in casa&rdquo; per i piloti della #77 La line up della #77 che competer&agrave; nella categoria EWC sar&agrave; composta da tre piloti polacchi, a cominciare dal confermato Kamil Krzemien. Gli altri due sono Artur Wielebski e Jurand Kusmierczyk.&nbsp; Si legge nella nota del team polacco: &ldquo;La nuova Honda numero 77 sar&agrave; guidata dai pluricampioni polacchi Kamil Krzemie?, Artur Wielebski e Jurand Ku?mierczyk. Krzemie? e Wielebski rappresentano i colori WRT da anni, e il primo &egrave; addirittura salito con la squadra sul podio della classe Superstock durante una gara di otto ore sul tracciato tedesco di Oschersleben.&rdquo; Il 19enne Kusmierczyk, attualmente bicampione della Stock 600 polacca, si &egrave; aggregato alla squadra a settembre per il Bol d&rsquo;Or come reserve rider della #777 in Superstock e nel 2024 far&agrave; il grande salto nella categoria principale del Mondiale, la EWC. Presto verr&agrave; svelata anche la line up della #777 che sar&agrave; al via della classe Superstock a partire dalla 24h di Le Mans. Le parole di Wojcik e Kubdzyl  A margine dell&rsquo;annuncio della line up della #77 hanno parlato i due fondatori del Wojcik Racing Team Grzegorz Wojcik ha detto: &ldquo;La stagione 2024 sar&agrave; per noi una sfida completamente nuova. Non stiamo cambiando solo il fornitore della moto, ma anche i piloti di entrambe le moto. Abbiamo deciso di ritornare all&rsquo;idea di una squadra interamente polacca, in cui solo i piloti polacchi inizieranno su una delle moto. Abbiamo gi&agrave; schierato con successo una squadra come la rappresentanza ufficiale polacca, dando una grande opportunit&agrave; a tanti giovani talenti polacchi. Nella prossima stagione lo faremo di nuovo, ma alziamo l&rsquo;asticella ancora pi&ugrave; in alto, perch&eacute; la squadra con i polacchi nella sua composizione partir&agrave; nella categoria EWC pi&ugrave; impegnativa. Kamil, Artur e Jurand sono la combinazione perfetta di giovent&ugrave;, talento ed esperienza, che pu&ograve; causare molti disagi nel corso della stagione.&rdquo; Mentre Slawomir Kubdzyl ha detto: &ldquo;Siamo molto entusiasti dei cambiamenti che attendono la squadra 77 e siamo convinti che la squadra tutta polacca porter&agrave; molta gioia ai tifosi polacchi ai Campionati del mondo. Kamil, Artur e Jurand sono piloti giovani, ma gi&agrave; di grande esperienza che non solo hanno vinto numerosi titoli di campioni polacchi, ma hanno anche numerosi successi internazionali. Kamil &egrave; gi&agrave; salito con noi sul podio del FIM EWC. Qualche anno fa, Artur raggiunse l'impossibile finendo la 24 Ore di Le Mans con un equipaggio di soli due concorrenti. Jurand non solo ha mostrato un ritmo incredibile nei campionati polacchi Superstock 600 e Superbike in questa stagione, ma ha anche fatto un debutto spettacolare nel FIM EWC durante il Bol d'Or. Tutti e tre combatteranno nella classe EWC pi&ugrave; impegnativa, nella quale gareggiano principalmente equipaggi ufficiali, e su una nuova moto per tutto il nostro team. &Egrave; una sfida enorme, ma non vediamo l&rsquo;ora di affrontarla. Tuttavia, i cambiamenti nel team 77 non significano che rinunciamo a lottare nella classe Superstock. Nei prossimi giorni presenteremo per la 777 una formazione internazionale incredibilmente forte.&rdquo; EWC Calendario 2024       

Krzemien, Wielebski e Kusmierczyk guideranno la Honda CBR 1000 RR-R in versione EWC. Ancora nessun dettaglio su chi guider&agrave; la 777 della classe Superstock

EWC: line up tutta polacca per Wojcik 77

        Il round di questo fine settimana all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola si prospetta come uno dei pi&ugrave; ricchi di spettacolo dell'intera stagione delle derivate di serie (qui gli orari del weekend), con numerosi motivi d'interesse anche per quanto riguarda la Supersport. Se per la classifica di campionato gli attesi protagonisti saranno i &ldquo;soliti&rdquo; Nicol&ograve; Bulega e Stefano Manzi, un pilota da tenere in forte considerazione per la vittoria in gara sar&agrave; anche e soprattutto il portacolori del team Ducati Althea, ovvero Federico Caricasulo. Contrariamente ai sopracitati Bulega e Manzi (ma anche a Schroetter e alla maggior parte dei diretti rivali per la parte alta della classifica), il ravennate ha gi&agrave; corso svariate volte a Imola, con l'ultima esperienza appena due anni fa nel CIV SSP, dove ha ottenuto anche la pole position in qualifica, oltre ad aver chiuso sul podio nel mondiale sia nel 2018 che nel 2019. La gara pi&ugrave; celebre ed emozionante del &ldquo;Carica&rdquo; al Santerno &egrave; stata per&ograve; quella del 2015 in Stock 600, diventata una vera e propria pietra miliare nella storia del tracciato.  Il duello del 2015 tra Caricasulo e Toprak  Con la spettacolare Superstock 600 ancora presente come categoria entry level del mondiale Superbike, nel 2015 ci fu una lotta senza esclusione di colpi tra Federico e Toprak Razgatlioglu, rispettivamente in sella ad una Honda e ad una Kawasaki. I due diedero vita ad una corsa davvero intensa, culminata con un ultimo giro in cui, oltre a sorpassi e controsorpassi ad ogni curva, ci furono anche contatti e carenate. La gara si decise all'ingresso della Rivazza, quando purtroppo Caricasulo scivol&ograve; dopo essere arrivato lungo spianando cos&igrave; la strada al turco, campione di categoria proprio in quell'anno. Al di l&agrave; dello sfortunato epilogo, per&ograve;, quella fu una delle prime occasioni in cui il pilota italiano mise in mostra il proprio grande talento: riuscir&agrave; a brillare (magari con un finale diverso) anche questo fine settimana con la Panigale V2 in Supersport?        

Federico sar&agrave; uno dei sicuri pretendenti alla vittoria all'Enzo e Dino Ferrari, di cui &egrave; uno specialista, come ha dimostrato in Stock 600 con l'epico duello contro Toprak

SSP: occhio a Caricasulo a Imola, con il 2015 ancora vivo nella memoria

        Questo fine settimana i piloti del British Superbike torneranno in azione per il quinto round stagionale, in programma sul circuito di Snetterton. Oltre ai soliti protagonisti, per&ograve;, ci sar&agrave; un importante ritorno, ovvero quello dello spagnolo Tito Rabat, che garegger&agrave; nuovamente nella massima serie d'oltremanica sia nel prossimo appuntamento, sia in quello di fine luglio a Brands Hatch. MotoAmerica: la Energica Eva Ribelle punta al podio a Laguna Seca Rabat al debutto a Snetterton e Brands Hatch  Il campione del mondo Moto2 del 2014, impegnato quest'anno in MotoE con Pramac e in SBK con Puccetti, far&agrave; cos&igrave; il proprio ritorno nel paddock del BSB dopo la poco fortunata parentesi dello scorso anno con Honda, ma questa volta garegger&agrave; per un vero e proprio top team quale McAMS Yamaha, andando ad affiancare l'australiano Jason O'Halloran in sella alla R1 lasciata libera da Tim Neave. &ldquo;Sono felice di poter correre di nuovo nel BSB, perch&eacute; &egrave; sempre un piacere gareggiare davanti ad un pubblico ricco di appassionati&rdquo;, ha detto lo spagnolo. &ldquo;Devo ringraziare il team McAMS Yamaha per questa opportunit&agrave;, visto che si tratta di una delle squadre di punta del campionato. Sar&agrave; una bella sfida, ma voglio dimostrare di poter essere competitivo anche qui&rdquo;. Crossover Cup: tutto pronto per la sfida di Misano tra le regine del mercato Franco Bourne al debutto con Honda Racing UK   Quella di Rabat non sar&agrave; l'unica novit&agrave; che vedremo in griglia questo weekend a Snetterton, visto che ci sar&agrave; un cambiamento di line up anche nel team Honda Racing UK. Complice l'assenza per infortunio di Andrew Irwin, out in seguito alla caduta nei test a Knockhill, in sella alla CBR1000RR-R della compagine capitanata da Havier Beltran salir&agrave; il giovanissimo Franco Bourne, al debutto assoluto nel British Superbike. Bourne &egrave; uno dei grandi astri nascenti del motociclismo britannico; appena due anni fa era impegnato nella British Talent Cup, ma ha poi dimostrato di avere grande talento anche con il passaggio a cilindrate superiori, brillando sia lo scorso anno in Superstock 600, sia in questo 2023 tra le Stock 1000, dove proprio con Honda &egrave; attualmente terzo in campionato. Sar&agrave; quindi certamente un nome da tenere d'occhio anche in Superbike. MotorPlay: il raduno per l'Emilia Romagna in perfetto "spirito dakariano"       

Oltre agli impegni in MotoE e SBK, lo spagnolo correr&agrave; anche nella serie britannica a Snetterton e Brands Hatch con Yamaha. New entry anche in casa Honda

Tito Rabat instancabile: tornerà nel BSB per i prossimi due round

        National Trophy in salsa Mondiale. Scatta da Misano, nel contesto del CIV, la nuova stagione del campionato organizzato dal Moto Club Spoleto, che promette anche quest&rsquo;anno grande spettacolo in entrambe le classi. National Trophy 1000, Misano: entry list   A cominciare dalla classe 1000, che nel 2023 ha visto l&rsquo;affermazione di Gabriele Giannini in sella alla BMW targata Pistard Racing, chiamato quest&rsquo;anno alla riconferma contro un plotone di avversari affamati e agguerriti. Occhi puntati su Jarno Ioverno, reduce da un ottimo weekend in Coppa Italia con i colori del 322 Racing Service, ma non si possono trascurare nomi come Niccol&ograve; Canepa, in pista con la Yamaha, Christian Gamarino e Doriano Vietti Ramus, proveniente dal CIV SBK. Lo spettacolo sar&agrave; garantito anche da Andrea Boscoscuro, Eddi La Marra e Gabriele Ruiu, quest&rsquo;ultimo fresco reduce dall&rsquo;impegno nel WorldSBK ad Assen. Una delle grandi star della competizione, Luca Salvadori, parteciper&agrave; al campionato con la formula FAST NT, riservata a chi dovr&agrave; saltare alcuni round causa concomitanze con altri impegni agonistici, mentre c&rsquo;&egrave; tanta attesa nei confronti di due grandi nomi come Lorenzo Lanzi e Sylvain Barrier, quest&rsquo;ultimo new entry con due titoli in bacheca nella Superstock 1000 FIM Cup nel 2012 e 2013. Immancabili in griglia due vecchie volpi del trofeismo italiano come Fulvio Rizzi e Francesco Ciacci. National Trophy 600: la corsa di Farinelli riparte da Misano   Se la 1000 &egrave; attesissima, la classe 600 non sar&agrave; da meno. Il campione in carica Roberto Farinelli, confermatissimo in sella alla Kawasaki del Black Flag Motorsport, dovr&agrave; difendersi dal compagno di team Marco Marcheluzzo e dall&rsquo;assalto di tanti avversari desiderosi di vittoria: Emanuele Vocino, Nicola Bernab&egrave;, Matteo Ripamonti, Andrea Campaci, Francesco Prioli, Bryan D&rsquo;Onofrio e Lee Doti, per citarne alcuni. Nel weekend di Misano, il National Trophy disputer&agrave; Gara 1 della classe 1000 sabato (ore 18.05), mentre Gara 2 andr&agrave; in scena domenica (11.15). La classe 600 disputer&agrave; una sola gara, domenica alle 11.50. Diretta sulla pagina Facebook del campionato. Il CIV Femminile parte da Misano       

Nel contesto CIV, scatter&agrave; la stagione del campionato organizzato dal Moto Club Spoleto, con entry list di livello assoluto

National Trophy, Misano: al via una stagione di livello mondiale

        Doppio compleanno importante nel Mondiale Endurance. Spengono oggi le candeline David Checa, fratello di Carlos e pluri campione, e Marvin Fritz, pilota Yamaha YART con un veloce passato anche in Superbike e delle wild card in 125 all&rsquo;inizio della carriera.&nbsp; I due piloti hanno appena festeggiato un risultato di rilievo alla 24h di Le Mans (Checa quinto con Ducati, Fritz secondo con Yamaha YART) e sono pronti a gettarsi a capofitto verso il prossimo appuntamento del Mondiale, la 24h di Spa del 17-18 giugno.&nbsp; David Checa  Fratello di Carlos, nasce a Barcellona il 20 aprile 1980. Se Carlos ha brillato nel Motomondiale per poi passare in Superbike vincendo il titolo nel 2011 con Ducati, la carriera di David &egrave; stata leggermente diversa.&nbsp; Motomondiale Delle sue tre stagioni in 250, dal 2000 al 2002, la migliore &egrave; stata quella del 2002 con l&rsquo;Aprilia del team Safilo-LCR con la quale ottiene come miglior piazzamento in gara una P6 a Valencia chiudendo il campionato in P13 con 60 punti. Nel 2005 ha sostituito il connazionale Toni Elias sulla M1 del team Fortuna per tre gare racimolando 4 punti.&nbsp; Supersport e Superbike Corre in Supersport per tre stagioni (1999 con Ducati, 2006 e 2007 con Yamaha) senza ottenere risultati di rilievo se non un quarto posto a Misano nel 2006. Chiude 11&deg; nel 2006 con 44 punti e 12&deg; nel 2007 con 50.&nbsp; Nel 2005 disputa tre round in Superbike con la R1 del team GMT94 ottenendo in totale 25 punti, nel 2008 sempre con il team GMT94 non va oltre i 12 punti conquistati nell&rsquo;arco della stagione e l&rsquo;anno successivo ne raccoglie solo 4. Endurance I risultati non certo esaltanti in Superbike e Supersport lo fanno spostare verso il Mondiale Endurance dove diventa uno dei piloti pi&ugrave; esperti e pi&ugrave; vincenti con ben 4 titoli mondiali (2004, 2014, 2016-2017 sempre con GMT94 e 2018-2019 con Kawasaki SRC insieme a Guarnoni ed Erwan Nigon) e due Bol d&rsquo;Or (2007 e 2017 sempre con GMT94) Marvin Fritz  Marvin nasce a Mosbach il 20 aprile 1993. La sua carriera &egrave; tutta incentrata sul campionato tedesco velocit&agrave;, alternando alcune wild card nel Motomondiale a comparsate nella Stock 600 e nel Mondiale Superbike. In ambito nazionale, &egrave; campione Supersport 600 nel 2014 e Superbike nel 2016. Motomondiale&nbsp; Nelle 4 stagioni in 125 (2008-2011), racimola solo 2 punti correndo solo la gara di casa o quella di Assen come wild card. Gli unici due punti in 125 li prende proprio ad Assen nel 2009. In parallelo alle wild card del 2010 e 2011, disputa due gare del Campionato Europeo negli stessi anni, purtroppo senza fortuna.&nbsp; Superstock e Superbike&nbsp; Nel 2012 disputa mezza stagione della Stock 600 con la Kawasaki classificandosi in P23 con 12 punti mentre nel 2017 corre in Stock 1000 con la Yamaha R1 chiudendo in P15 con 23 punti. In Superbike, invece, disputa da wild card i round di Most e Jerez del 2021 raccogliendo sei punti ed i due portoghesi della scorsa stagione senza ottenere punti. Endurance&nbsp; Dal 2017 il tedesco &egrave; uno dei piloti pi&ugrave; importanti del Mondiale Endurance, avendo vinto due volte la 8h dello Slovakiaring (2018-2019) ed il titolo di vice campione del mondo nel 2020 con Yamaha YART insieme a Canepa ed Hanika. Calendario EWC 2023       

Lo spagnolo, fratello di Carlos, spegne 43 candeline mentre per il tedesco di Yamaha YART (compagno di team di Canepa ed Hanika) sono 30.

Tanti auguri a David Checa e Marvin Fritz

        Si &egrave; spento a ieri all'et&agrave; di 65 anni, ma siamo convinti che il motore personale della sua passione vivr&agrave; per sempre in mezzo a noi. Ci ha lasciato Daniele Celani, preparatore SBK di grande esperienza e competenza tecnica, manager vincente e con la voglia di riuscirci sempre. Una brutta malattia l'ha portato via a cari e famigliari, ai quali porgiamo le pi&ugrave; sentite condoglianze. Celani Motors, concessionario romano di riferimento  Ricambi, accessori, moto e trofei. La storia del Celani Racing &egrave; espressa nel concessionario Celani Motors, situato ad Est rispetto alla capitolina Roma. Proprio da l&igrave; sono partite le campagne agonistiche alla volta dell'Italia, del Vecchio Continente e del Mondo, per campioni CIV, Superstock e SBK disputati ad alto livello in rappresentanza di Suzuki. Della GSX-R - 600 o 1000 - Daniele conosceva ogni segreto. Se lo avete conosciuto o incontrato, lo ricorderete spesso "in adorazione", con gli occhi puntati sulle sue motociclette, curate in ogni aspetto estetico e dotate di ecellente competitivit&agrave;.&nbsp; Daniele Celani, campione italiano ed europeo con Suzuki e Alex Polita  Alex Polita, qui sopra attorniato dallo staff Celani Racing. L'immagine risale a Magny-Cours, tracciato che ha visto trionfare pilota e squadra nella categoria Superstock FIM Cup 1000, per una edizione 2006&nbsp; firmata a fare il paio con la conquista della medesima categoria in ambito tricolore. Le doti del bravo pilota marchigiano si unirono alle qualit&agrave; tecniche e organizzative di Daniele, coi ragazzi sorridenti sul traguardo della pista francese. Aver condiviso quei momenti nel paddock &egrave; stata una vera fortuna, che ogni appassionato di motociclismo vorrebbe raccontare.        

Daniele ci ha lasciato all'et&agrave; di 65 anni. Amava le due ruote a trecentossanta gradi, con la purezza di chi ha ci ha messo mani e cuore&nbsp;

Celani, esempio di passione motociclistica d'altri tempi

        Augusto Fernandez sar&agrave; l&rsquo;unico rookie della classe regina 2023, sostenuto dal campionato vinto in Moto2. Verr&agrave; schierato da un marchio a sua volta rookie, GASGAS, con il Team Tech 3 che cambia colori ma non la sostanza, costituita dalla KTM RC16. MotoGP: Joan Mir e il rischio di bruciarsi in MotoGP Il percorso di Augusto&nbsp;   Nelle classifiche, Augusto potrebbe essere confuso con l&rsquo;omonimo Raul, connazionale e conterraneo soltanto per quanto riguardai natali madrileni. Le differenze, per&ograve;, sono almeno tre: Raul ha lasciato proprio la formazione di Herve Poncharal, abbracciando il rinnovato CryptoDataRNF-Aprilia, lasciando il posto proprio ad Augusto, nato nella capitale spagnola ma di fatto maiorchino. E a differenza di Raul, &egrave; approdato alla massima serie forte del titolo nella categoria di mezzo, sfuggito al giovane predecessore nel 2021. Differente, in realt&agrave;, &egrave; anche il percorso seguito da Augusto, decisamente poco mainstream. Se oggi Fernandez pu&ograve; recitare sul principale palcoscenico prototipale, il suo passato di prototipale ha relativamente poco, come dicono i titoli ottenuti nella European Junior Cup edizione 2014, le diverse affermazioni continentali centrate in Superstock 600, e le apparizioni di successo nella Supersport italiana. &ldquo;Il motivo &egrave; stato principalmente economico: la strada del CEV Moto3, che tutti o quasi percorrono, &egrave; economicamente impegnativa, per la mia famiglia non era possibile. Ho cercato una strada pi&ugrave; 'economica', ma per salire di grado dovevo vincere, non potevo nemmeno arrivare secondo, e quel tipo di pressione mi ha insegnato a gestire tutto ci&ograve; che &egrave; venuto successivamente. &Egrave; una strada diversa, ma sono orgoglioso di averla compiuta&rdquo; racconta. Un cammino lontano dai radar a cui poi si &egrave; aggiunto un digiuno di vittorie nel Mondiale lungo quasi tre anni, spezzato a Le Mans la scorsa primavera. Vinto il titolo, lo spagnolo si stacca dalla Moto2 portando in dote la posta pi&ugrave; ambita e lasciandosi alle spalle un passato articolato. Raccontata cos&igrave;, la carriera di Augusto, debuttante in MotoGP a 25 anni compiuti lo scorso 23 settembre, ricorda un po&rsquo; quanto fatto da Franco Morbidelli. Anche l&rsquo;italo-brasiliano, in fondo &egrave; nato in una capitale, Roma, e poi &egrave; cresciuto in un luogo favorevole a chi vuole diventare pilota, Tavullia. Augusto &egrave; passato da Madrid a Maiorca, che negli ultimi anni ha festeggiato i titoli di Jorge Lorenzo, di Joan Mir e, nel 2022, di Izan Guevara e Fernandez. Il quale magari non &egrave; stato esplosivo ma con la sua pacatezza &egrave; stato capace di regolare la resistenza giapponese di Ai Ogura, imponendosi in Francia, Germania, Olanda e Gran Bretagna, salendo sul podio in ulteriori cinque domeniche, regalando al Team Red Bull Ajo KTM (ma con telai Kalex) il secondo alloro consecutivo dopo il successo di Remy Gardner nel 2021. A differenza del figlio di Wayne &ndash; anch&rsquo;egli promosso in Tech 3, ma poi saltato in SBK con la Yamaha-GRT &ndash; Augusto &egrave; parso evidentemente pi&ugrave; entusiasta e sorridente dopo il primo impatto con la quattro cilindri di Mattighofen. Nella domenica di Valencia hai vinto il titolo Moto2, ma i sorrisi sono proseguiti. &ldquo;Due giorni dopo ho provato la MotoGP nei test: che roba ragazzi! &Egrave; un mezzo realmente impressionante. Pensate che, una volta inserita la sesta marcia, la moto aveva ancora la forza di impennarsi. Questa sensazione &egrave; unica: non mi ero mai divertito cos&igrave; tanto in sella, guidare &egrave; una vera figata. Si frena forte, si accelera violentemente, in piega si fanno cose incredibili&rdquo;. Fernandez e il salto in MotoGP   Dal punto di vista fisico, la guida richiede esigenze particolari? &ldquo;Io mi sono trovato bene. A essere sinceri, pensavo peggio. C&rsquo;&egrave; da dire che nei test di fine anno ero in gran forma, a seguito di una stagione completata nella Moto2. Ero a posto e pure curioso. Ho totalizzato parecchi passaggi cronometrati, esprimendo un ritmo magari non rapidissimo, ma molto costante. Sebbene abbia davvero tutto da imparare, le sensazioni elaborate a posteriori mi stanno piacendo parecchio&rdquo;. Tra i nuovi rivali, chi ti ha impressionato in pista? &ldquo;Tutti. Fabio Quartararo mi ha superato, facendomi vedere quanto sia bella la Yamaha ufficiale, ero abituato ad ammirarla in TV o al massimo da bordopista. Io e la sua M1 ufficiale eravamo vicinissimi, infatti c&rsquo;&egrave; una foto che ci ritrae insieme in azione. Anche Jorge Martin mi ha impressionato, bench&eacute; lo avessi sfidato gi&agrave; in Moto2. Non ho incrociato, invece, Marc Marquez. Comunque, in generale, ho notato quanto sia importantissimo entrare forte in curva con un prototipo del genere, altro che classe di mezzo. Per farlo, per&ograve;, occorre mettere insieme ogni conoscenza necessaria: moto, gomme, freni e il resto del pacchetto, assai differente dalle caratteristiche della Moto2&rdquo;. Della Moto2 sei il campione uscente: sono passati ormai due mesi, inizi a realizzarlo? &ldquo;Nelle settimane immediatamente dopo Valencia, mica capivo. Non essendomi mai fermato, con i test MotoGP a seguire il GP, non ho trovato il tempo per realizzare l&rsquo;impresa compiuta. Per due-tre settimane &egrave; stato cos&igrave; fin quando, improvvisamente, non mi sono detto 'bello, bello. Quanto &egrave; bello!', emozionandomi, provando una sensazione cercata tutta la vita. Ho anche passato momenti duri, devo ammetterlo&rdquo;. Eri arrivato al 2022 con un lungo digiuno di vittorie sulle spalle, iniziato a fine 2019. &ldquo;E il successo &egrave; mancato fino alla settima gara, Le Mans, fin l&igrave; non ero nemmeno salito sul podio. Dalla Francia in avanti, il cammino si &egrave; dimostrato pi&ugrave; facile&rdquo;. Riesci a individuare il momento chiave del successo? &ldquo;La lunga trasferta extra-europea si &egrave; rivelata probante sotto ogni punto divista, soprattutto mentale. Avvicinandomi alla finale di Valencia, ho evitato di rimanere troppo a casa, dove di solito penso troppo. Ho preferito mantenere la concentrazione sul weekend del GP, anche se i giorni di vigilia non passavano mai. In gara avevo il passo buono, ma Alonso Lopez all&rsquo;inizio &lsquo;dava spettacolo&rsquo;&rdquo;. Ci ha provato un po&rsquo; con tutti i mezzi. &ldquo;Lui e Pedro Acosta si sportellavano, e lo stesso Ogura cercava di stare davanti, io invece gestivo. Quando il giapponese &egrave; caduto, e ho avuto la certezza del titolo, ho continuato con la medesima strategia: guidare tranquillo, divertendomi assieme al mio compagno di squadra Acosta&rdquo;. Avevi un compagno, titolato in Moto3, rookie e partito pi&ugrave; forte di te, oltre che mediaticamente ingombrante. &ldquo;Tutto vero, per&ograve; io mi ci sono trovato bene sia in pista che nel paddock. Conoscevo il suo talento naturale, poi. Acosta &egrave; come Marc Marquez, attira i media. Tutto questo mi ha spronato e mi ha aiutato a mantenere alta la tensione e la voglia di farcela, cancellandogli anni pi&ugrave; bui&rdquo;. Quali sono stati? &rdquo;Il 2020 e l&rsquo;inizio del 2021, sempre con Marc VDS. Per circa un anno e mezzo non mi sono divertito. &Egrave; successo questo: con il gruppo che avevo inizialmente non ci si intendeva, non mi trovavo bene con la moto, non provavo gusto nella guida. A casa mi allenavo forte, anche perch&eacute; arrivavo da un 2019, il mio primo anno intero nel Mondiale, in cui avevo vinto tre gare e mi ero fatto conoscere. Quando poi &egrave; arrivato Lucio Nicastro come capotecnico, le cose sono cambiate. Sono uno dei tanti che parlano bene di Lucio: mi ha galvanizzato, facendomi ritrovare la strada smarrita. Da met&agrave; 2021 &egrave; iniziata la mia risalita, con lo step decisivo, lo dicono le classifiche. E la fiducia ritrovata. S&igrave;, ho continuato a crederci atteggiamento fondamentale nel 2022 insieme al Team Ajo&rdquo;. Ecco un&rsquo;altra mossa decisiva. &ldquo;Sono passato da Marc VDS ad Ajo per vincere il Mondiale, le figure del manager Aki e del capotecnico Massimo Branchini (ora diretto alla Ducati-Pramac da Johann Zarco, nde) mi hanno agevolato. Ero in un team abituato a vincere, e cos&igrave; anche quando ero a -59 dalla vetta del Mondiale, non abbiamo mai smesso di puntare al bersaglio principale. Io ci ho creduto, come ci credevo due anni fa, soltanto che allora non mi rendevo conto che fosse possibile. In quest&rsquo;ultimo anno e mezzo ho acquisito la fiducia che era mancata in passato&rdquo;. Passa alla prossima pagina per scoprire chi sono le figure chiave della sua carriera Trofeo Italiano Amatori 2023: aperte le iscrizioni &nbsp; Le figure chiave della sua carriera  Di passi indietro ne avevi compiuti. &ldquo;S&igrave;, nel 2017 Luca Boscoscuro mi aveva dato la prima opportunit&agrave; mondiale, per&ograve; poi me l&rsquo;aveva pure tolta, dato che sono tornato al CEV Moto2 e ho rischiato di uscire dal Circus iridato&rdquo;. Chi ti ha aiutato nella risalita? &ldquo;Oltre a Lucio Nicastro, devo ringraziare mio padre. Senza Augusto, si chiama come me, non avrei dato il 100%. Lui fa tutto per me: manager, accompagnatore, curatore. Andiamo insieme alle gare, soltanto lui sa cosa ho passato prima di conquistare il titolo&rdquo;. Che aria si respira a Maiorca? Chi nasce sull&rsquo;isola &egrave; forte negli sport. In particolare nel Motomondiale. &ldquo;Non saprei. Siamo forti nelle moto, forse perch&eacute; il circuito Llucmajor invitai ragazzini a saltare in sella. Parliamo di una piccola pista, dove per&ograve; &egrave; possibile allenarsi bene. Chi arriva l&igrave;, capisce che la carriera &egrave; un traguardo possibile: Mir e Guevara sono altri esempi, i genitori se ne accorgono, il movimento cresce anche perch&eacute; vedo tanti ragazzini di 10-12 anni che vanno forte&rdquo;. Sarai l&rsquo;unico rookie della MotoGP 2023. &rdquo;Un premio gi&agrave; in tasca? Diciamo, per&ograve;, che quando in griglia ci sono pi&ugrave; debuttanti, &egrave; pi&ugrave; facile fare comparazioni. Io invece sar&ograve; &lsquo;costretto&rsquo; a confrontarmi con avversari presenti nella top class da tante stagioni, quindi non potr&ograve; fare altro che pensare a me stesso, al Team GASGAS, alla RC16 che guider&ograve; e ai rivali. Saranno loro, a cominciare da Pol Espargar&oacute; che ha tanta esperienza in particolare su questa moto, a insegnarmi le nozioni del mestiere di rookie della MotoGP&rdquo;. &nbsp; &nbsp;       

L'intervista al pilota GASGAS: "Sar&ograve; l'unico rookie, pagher&ograve; un gap in termini di esperienza, ma dar&ograve; tutto me stesso"

Esclusiva, Fernandez: "Dimostrerò la mia tenacia anche in MotoGP"

        Nonostante i problemi in Spagna legati al rilascio delle licenze per poter correre su strada (in maniera analoga a quanto accade anche in Italia), ormai da anni Raul Torras Martinez &egrave; uno dei protagonisti di tutte le principali corse su strada di caratura internazionale, Tourist Trophy compreso. L'esperto road racer spagnolo ha vissuto un 2022 decisamente positivo come portacolori del Toll Racing Team, visto che dopo una North West 200 sfortunata &egrave; riuscito a disputare un Tourist Trophy impeccabile concludendo tutte e sei le gare a cui ha preso parte (unico a riuscirci oltre al plurivincitore Peter Hickman e a Rob Hodson), chiudendo la stagione con una buona prestazione al Gran Premio Motociclistico di Macau (qui un suo giro on board). Archiviato il 2022, per&ograve;, &egrave; gi&agrave; arrivato il momento di pensare ad un 2023 che si prospetta ancora pi&ugrave; impegnativo: ecco cosa ci ha raccontato Raul, in esclusiva, sulla stagione da poco conclusa e sui progetti per il nuovo anno. TT, che occasione per Craig Neve: in gara al fianco di Michael Rutter Torras: &ldquo;Felice del mio 2022, abbiamo finito tutti e 6 i TT nonostante i problemi&rdquo;   Prima di pensare al 2023, non &egrave; mancato uno sguardo alla passata stagione, che nonostante un avvio in salita, &egrave; stata decisamente positiva per Torras: &ldquo;Ho cominciato l'anno con due gare dell'ESBK a Jerez come allenamento, per ottenere la licenza e poter correre al Tourist Trophy, per poi iniziare la stagione vera e propria con la North West 200. E' stato un evento decisamente frustrante per me e per il team, perch&egrave; abbiamo accusato tanti problemi su tutte le moto, ma fortunatamente il TT &egrave; stato tutta un'altra storia&rdquo;. &ldquo;Nonostante qualche problema, come il motore rotto durante la gara della SSP nel tratto di Hillberry con cui sono riuscito ugualmente ad arrivare al traguardo, sono riuscito a concludere tutte e sei le gare a cui ho preso parte, impresa compiuta soltanto da altri due piloti&rdquo;, prosegue Raul. &ldquo;Dopo il TT ho fatto un'altra gara su pista, ovvero la 24 Ore di Barcellona, arrivando quarto tra le 600, per poi correre la tappa dell'IRRC a Chimay (salendo due volte sul podio con l'Aprilia, ndr) e il Manx GP tra le Classic Superbike. La ciliegina sulla torta &egrave; stato poi l'ottavo posto a Macau, perci&ograve; posso dire di essere decisamente felice per il mio 2022&rdquo;. Road Races: Lee Johnston passa a Honda per l'assalto al TT 2023 &ldquo;Correremo con Honda, Yamaha e Aprilia in tutte le classi&rdquo;   Anche in questo 2023 le corse su strada saranno l'impegno numero uno per il forte pilota spagnolo, nuovamente al via con il Toll Racing: &ldquo;Come l'anno scorso, prima di tutto correremo un paio di gare nell'ESBK come allenamento, per poi andare alla North West 200 e al Tourist Trophy che saranno ovviamente gli eventi pi&ugrave; importanti dell'anno. Correremo con tre moto: in Superbike e Superstock con la Honda CBR1000RR-R, in Supersport con la Yamaha R6 e nella Supertwins con l'Aprilia RS 660, in collaborazione con il team Optimark RRT&rdquo;. &ldquo;Concluso il TT vorrei rifare la 24 Ore di Barcellona, se trovo una squadra con cui correrla, per poi tornare su strada per il round di Chimay dell'IRRC e per l'Ulster GP (che torner&agrave; in calendario dopo i problemi finanziari che non hanno permesso di disputarsi dal 2020 al 2022, ndr). Spero inoltre di concludere il tutto con un'altra partecipazione a Macau, anche se forse per correre tutte queste gare avrei bisogno di qualche sponsor in pi&ugrave;...&rdquo;, conclude Torras, pronto a confermarsi come il miglior road racer spagnolo dell'era moderna. SBK: Gardner chiamato a riportare in alto l'Australia (e a rilanciarsi)       

Il pilota spagnolo ha vissuto un ottimo 2022, ma &egrave; gi&agrave; pronto ad una nuova stagione ricca di impegni su strada e non solo: ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva

Road Races, Torras svela il suo 2023: “Farò TT e NW200 con 3 moto diverse”

La notizia era nell&#39;aria, ma ora &egrave; ufficiale: sar&agrave; Andrea Mantovani, a difendere i colori del team Evan Bros nel Mondiale Supersport 2023. Il forte pilota ferrarese classe &#39;94 passer&agrave; cos&igrave; alle moto di media cilindrata dopo essere stato uno dei grandi protagonisti del CIV Superbike nelle ultime stagioni, salendo anche sul podio in diverse occasioni.  Per &ldquo;Manto&rdquo; sar&agrave; un ritorno nel paddock del Mondiale, avendo gi&agrave; corso in Superstock 1000 per tre anni e in SBK come wild card in qualche occasione, oltre ad aver gareggiato anche in MotoE. Correre per la squadra che ha vinto il Mondiale sia nel 2019 che nel 2020 significa poter ambire a risultati di grande rilievo, che saranno quindi il principale obiettivo di Andrea ad ogni weekend.  SBK, i piloti HRC commentano i test di Jerez: &quot;Il meteo non ci ha aiutato&quot;  Mantovani: &ldquo;Dovr&ograve; adattarmi in fretta alla guida della 600&rdquo;   &ldquo;Sono veramente felice di aver firmato con l&rsquo;Evan Bros. WorldSSP Yamaha Team, &egrave; una opportunit&agrave; meravigliosa&rdquo;, ha detto Mantovani, visibilmente entusiasta. &ldquo;Dovr&ograve; adattarmi in fretta alla guida delle 600, dopo alcune stagioni in sella alle 1000, ma sono sicuro che lavorando riusciremo ad essere subito competitivi. Inizieremo la stagione in due tracciati che non conosco, ma questo non deve spaventarci: non vedo l&rsquo;ora di iniziare questa bellissima avventura&rdquo;.  Queste, invece, le parole del team Principal, Fabio Evangelista: &ldquo;Sono molto felice di poter accogliere Andrea in squadra. E&rsquo; un ragazzo che seguiamo da un po&rsquo; di tempo: riteniamo che sia un ottimo pilota, capace con i giusti mezzi di esprimere il suo alto potenziale. Certamente necessiter&agrave; di un periodo di adattamento, ma sono sicuro insieme potremo rapidamente divertirci e cogliere bei risultati&rdquo;.  SSP: Mika Perez appende il casco al chiodo a soli 23 anni 

Protagonista del CIV SBK nelle ultime stagioni, &ldquo;Manto&rdquo; correr&agrave; nella Supersport iridata con la Yamaha R6 della squadra ravennate

SSP: Andrea Mantovani nuovo pilota del team Evan Bros

        Una delle storie pi&ugrave; belle del Tourist Trophy 2022, prima edizione del post-pandemia, &egrave; stata sicuramente quella di Michael Russell. Con la propria squadra (il Ru55ell Road Racing Team), il pilota britannico &egrave; stato il primo negli oltre cento anni di storia del Mountain Course a prendere parte a tutte le otto gare in programma, correndo quindi sia in tutte le classi riservate alle moto, sia nelle due corse dei Sidecar. L'obiettivo di Russell era chiaramente quello di concludere tutte e otto le gare, risultato svanito soltanto nel gran finale, il Senior TT, quando per via di una noia tecnica ha dovuto alzare bandiera bianca concludendo cos&igrave; &ldquo;soltanto&rdquo; sette gare su otto. Michael, che vanta una vittoria nel Senior Manx Grand Prix del 2009 proprio sull'Isola di Man, per il 2023 si spinger&agrave; addirittura oltre. Corradi torna al TT con Bonetti: "Merito della passione per le Road Races" Dieci gare al Tourist Trophy 2023  Complice l'introduzione di Gara 2 sia per la classe Superstock che per la Supertwins, al Tourist Trophy del prossimo anno le gare non saranno pi&ugrave; otto, bens&igrave; dieci. Una novit&agrave; che permetter&agrave; a Michael Russell di entrare ulteriormente nella storia correndole tutte, saltando dalla BMW in versione Superstock a quella in configurazione Superbike e dalla Suzuki GSX-R 600 all'Aprilia RS 660, oltre ai Sidecar. Proprio per quanto riguarda le 3-wheels, ci sar&agrave; un'ulteriore novit&agrave;: insieme a lui in equipaggio ci sar&agrave; una donna, ovvero Vicky Cooke, che nell'edizione 2022 ha corso insieme all'ormai leggendaria Maria Costello. I presupposti per un Tourist Trophy da record, quindi, ci sono tutti. Sperando che l'epilogo sia pi&ugrave; fortunato rispetto a quello di questa stagione.&nbsp; BSB: Tim Neave successore di Mackenzie nel team McAMS Yamaha       

Il pilota britannico &egrave; gi&agrave; entrato nella storia quest'anno correndo tutte e otto le gare in programma, ma nella prossima edizione si spinger&agrave; oltre

TT: Michael Russell pronto a firmare un nuovo record nel 2023

        Una delle grandi novit&agrave; del Mondiale Supersport 2023 potrebbe essere il ritorno in griglia della Honda, con l'ultima evoluzione della CBR600RR che dovrebbe venir affidata al team MIE e ad un paio di piloti, tra cui il giapponese Yuta Okaya. Per la serie iridata si tratter&agrave; di un gradito ritorno dopo due anni di assenza, ma la moto della Casa di Tokyo &egrave; gi&agrave; presente in diversi campionati sia in Asia che in Europa, dove si sta rivelando altamente competitiva. Regina della SSP in patria  Seppur differente rispetto alla &ldquo;vecchia&rdquo; CBR soltanto per alcuni dettagli come il ride by wire, una nuova elettronica con piattaforma inerziale (IMU) e le appendici aerodinamiche ben visibili sulla carena, la Honda si sta gi&agrave; mettendo in luce a suon di vittorie e ottime prestazioni nei principali campionati asiatici. In Giappone, nel contesto dell'All Japan dove viene utilizzata in configurazione Stock, &egrave; in testa al campionato con il giovane Kota Arakawa, ma anche nell'Asia Road Racing Championship &egrave; davvero competitiva. In quest'ultimo, infatti, i piloti in sella alla CBR occupano quattro delle prime cinque posizioni della classe Supersport 600, compresi alcuni centauri dai trascorsi nel Motomondiale come Andi Farid e Khairul Idham Pawi. Honda Team Asia: confermata la line up Moto2 e Moto3 per il 2023 Gi&agrave; al top anche nelle Road Races   Oltre ad essere diventata la moto da battere nelle serie asiatiche, per&ograve;, la Honda &egrave; stata gi&agrave; utilizzata in gara anche in Europa e, in particolare, nelle corse su strada. Anche in questa campo, la CBR si &egrave; rivelata una degna avversaria per la collaudatissima Yamaha R6, vincendo (sempre con uno specialista delle Road Races quale Davey Todd alla guida) alla Southern 100, ad Armoy e alla Gold Cup di Scarborough. Inoltre, la moto giapponese ha gi&agrave; assaggiato le piste europee nel contesto del BSB, dove a portarla in gara in Superstock 600 con i colori del team di Ian Lougher (10 volte vincitore al TT) &egrave; stato il giovane italiano Alessio Guarnieri, il quale ha preso parte ai round di Silverstone e di Oulton Park. A giudicare dall'evidente versatilit&agrave; della nuova CBR600RR, quindi, non ci sarebbe da stupirsi se diventasse una delle protagoniste del Mondiale Supersport 2023.&nbsp;&nbsp; BSB, niente Donington per Mackenzie: stagione finita per il campione 2021       

La sportiva di media cilindrata della Honda sembra ormai prossima a rientrare nel campionato iridato, ma quest'anno sta gi&agrave; vincendo sia in patria che nelle gare stradali

La CBR torna in SSP nel 2023, ma è già regina in Asia e nelle Road Races

        Quello vissuto ad Oulton Park, non &egrave; stato sicuramente il weekend con cui il team McAMS Yamaha si aspettava di cominciare lo Showdown 2022 del British Superbike. Con tre &ldquo;zeri&rdquo; sia per O'Halloran che per Mackenzie, sar&agrave; durissima puntare al top contro un Bradley che non sbaglia un colpo, specialmente per via di Tarran, la cui stagione &egrave; gi&agrave; arrivata al capolinea. Dopo aver saltato i primi due round per infortunio, il campione in carica &egrave; riuscito a recuperare i punti persi con una grande costanza di rendimento durante la Regular Season, ma la brutta caduta in Gara 2 dello scorso round gli ha procurato una frattura al femore e una conseguente operazione che non gli permetter&agrave; quindi di tornare in sella prima del prossimo anno (in cui potrebbe essere al via del Mondiale), lasciando O'Halloran come unico pilota in lotta per il titolo con i colori del team capitanato da Steve Rodgers. Seppur senza il campione 2021, comunque, il BSB non si ferma: questo fine settimana, sul tracciato di Donington Park ci sar&agrave; il penultimo round stagionale. Oltre a Mackenzie, anche Rory Skinner sar&agrave; molto probabilmente fuori dai giochi per via dell'infortunio alla mano rimediato ad Oulton Park, ma ci saranno anche alcune new entry. MotoGP, dal 2023 si andr&agrave; a Sokol per il GP del Kazakistan Le novit&agrave; in griglia a Donington Park   La&nbsp; novit&agrave; pi&ugrave; importante &egrave; senza ombra di dubbio Jack Kennedy, che dopo aver vinto il titolo brittanico in Supersport, torner&agrave; in Superbike con il chiaro obiettivo di diventare uno dei protagonisti anche nella classe regina della serie d'oltremanica. L'irlandese (che vanta trascorsi nel mondiale SSP) &egrave; infatti il pilota pi&ugrave; vincente di sempre tra le 600 nel contesto del BSB con i suoi quattro titoli e le 62 vittorie e utilizzer&agrave; i round di Donington e di Brands Hatch per arrivare pronto al 2023, anno in cui correr&agrave; l'intera stagione con una Yamaha R1 del Mar-Train Racing. Un'altra new entry della griglia sar&agrave; Eemeli Lahti, anche lui al via degli ultimi due appuntamenti di quest'anno. Il pilota finlandese, da anni nel paddock del BSB dove ha corso sia in Supersport che in Superstock 1000, sar&agrave; in sella alla Suzuki GSX-R1000 del team Powerslide Racing, al rientro nel campionato. Dal CIV al Mondiale Moto3: Vicente Perez Selfa correr&agrave; a Buriram Gli orari delle gare di Donington Park  Anche nel secondo dei tre fine settimana dello Showdown, come di consueto i piloti saranno impegnati in tre gare. La Sprint Race sar&agrave; sabato pomeriggio alle 17:15 italiane, mentre Gara 2 e Gara 3 si svolgeranno domenica alle 14:15 e alle 17:30. Tutte e tre le manche saranno visibili in diretta sulla piattaforma Eurosport Player. La Supersport si conferma in salute: Honda medita il ritorno       

In seguito all'infortunio rimediato ad Oulton Park, Tarran non potr&agrave; difendere il titolo negli ultimi round dello Showdown. Esordio stagionale, invece, per Kennedy e Lahti

BSB, niente Donington per Mackenzie: stagione finita per il campione 2021

        Se nella terza giornata la lotta per la vetta della classifica era stata un affare a due tra Harrison e Todd, nel Day 4 del Tourist Trophy 2022 &egrave; tornato in vetta Peter Hickman. In un tardo pomeriggio dalle condizioni meteo perfette sull'Isola di Man, il pilota dell'FHO Racing &egrave; riuscito a chiudere davanti a tutti in sella alla BMW M1000RR del team FHO Racing in configurazione Superbike andando a sfiorare le 132 miglia orarie di media nel proprio miglior passaggio. Harrison e Todd nuovamente competitivi  Alle spalle di &ldquo;Hicky&rdquo;, tra le Superbike hanno chiuso Dean Harrison con la Kawasaki del DAO Racing e Davey Todd con la Honda del team Padgett, rispettivamente in seconda e terza posizione, confermandosi in gran forma con le &ldquo;big bikes&rdquo;. Buona giornata anche per il mannese Conor Cummins, quarto e unico pilota oltre ai tre sopracitati ad abbattere il muro delle 130 miglia di media nel corso della sessione.  Restando sulle moto di grossa cilindrata, &egrave; stato invece Michael Dunlop il pi&ugrave; rapido tra i piloti in azione con le Superstock. In sella alla Honda dell'MD Racing, il 19 volte vincitore della corsa su strada pi&ugrave; importante del mondo si &egrave; piazzato davanti ad un sempre pi&ugrave; sorprendente Nathan Harrison, con Ian Hutchinson a completare il podio virtuale. Buona anche la sesta piazza di Glenn Irwin, newcomer di lusso in costante miglioramento con la CBR1000RR-R dell'Honda Racing UK. Roccoli: "MotoE? Gioved&igrave; la chiamata, nelle FP1 non sapevo cosa aspettarmi" Sorpresa Jordan tra le Supersport  Tra le classi in azione in questo Day 4 c'&egrave; stata anche la Supersport, che ha visto un sorprendente Paul Jordan al comando con la Yamaha del PreZ Racing nonostante qualche problema fisico ancora presente dalle ultime gare National Irlandesi. Bene anche il &ldquo;solito&rdquo; Davey Todd, a proprio agio anche tra le 600, e il vincitore del 2019 Lee Johnston in terza piazza. Infine, i fratelli Ben e Tom Birchall sono stati nuovamente i migliori tra i Sidecar, la cui seconda sessione &egrave; stata cancellata in quanto la giornata si &egrave; purtroppo conclusa in anticipo per via di una bandiera rossa. Le uniche informazioni rese note riguardano il tratto in cui &egrave; avvenuto l'incidente, ovvero Ballagarey, mentre &egrave; stato comunicato che le prove del gioved&igrave; non avranno cambiamenti nel programma e vedranno in azione tutte e cinque le classi, comprese le Supertwin. Orari TV MotoGP Catalunya: diretta su Sky e differita su TV8       

Il pilota dell'FHO Racing ha chiuso il Day 4 davanti a tutti con la Superbike, mentre Michael Dunlop Dunlop &egrave; stato il migliore tra le Superstock: ecco com'&egrave; andato questo terzultimo giorno di qualifiche

TT 2022: Hickman torna al comando nel Day 4, prima della bandiera rossa

        L'attesa &egrave; ormai giunta al termine: dopo due anni di assenza forzata, questa domenica inizier&agrave; ufficialmente il Tourist Trophy 2022, con i piloti che torneranno a sfrecciare sui 60 chilometri del Mountain Course sull'Isola di Man per due settimane tra prove e gare, che culmineranno come di consueto con il Senior TT venerd&igrave; 10 giugno. Ecco tutto ci&ograve; che c'&egrave; da sapere in vista dell'inizio dell'evento.  Il programma delle prove...  La prima settimana sar&agrave; dedicata alle prove, a partire da domenica 29 giugno. Nella prima giornata, ad aprire il programma saranno come di consueto i giri a velocit&agrave; controllata per i newcomer, ovvero gli esordienti, seguiti dalle sessioni di prove per tutte le categorie, compresi i sidecar. Si proseguir&agrave; poi, dalla seconda alla sesta giornata (venerd&igrave; 3 giugno), con altri turni di qualifiche. E' bene ricordare, per&ograve;, che le prove determineranno l'ordine di partenza soltanto per i piloti dal numero 21 in poi, visto che i primi 20 (o i primi 10 nel caso dei sidecar) scatteranno in ordine in base al numero assegnato. Gli orari (italiani) di prove e qualifiche&nbsp;  Domenica 29 maggio 14:30 - Newcomers 14:50 - Superbike, Superstock e Supersport 15:30 - Supersport e Supertwins 16:30 - Sidecar Luned&igrave; 30 maggio 19:20 - Superbike, Superstock e Supersport 21:05 - Sidecar Marted&igrave; 31 maggio 19:20 - Superbike, Superstock e Supersport 20:25 - Supersport e Supertwins 21:05 - Sidecar Mercoled&igrave; 1 giugno 19:20 - Superbike, Superstock e Supersport 21:05 - Sidecar Gioved&igrave; 2 giugno 19:20 - Superbike, Superstock e Supersport 20:25 - Supersport e Supertwins 21:05 - Sidecar Venerd&igrave; 3 giugno 14:00 - Superbike, Supersport e Superstock 15:10 - Supersport e Supertwins 16:05 - Sidecar &nbsp; ...e delle gare   Le giornate di gare inizieranno sabato 4 giugno, con la classe Superbike ad aprire le danze alle 13 italiane e Gara 1 dei Sidecar alle 16. Luned&igrave; 6 sar&agrave; la volta della prima manche della Supersport, alle 12:45, seguita dalla Superstock alle 15:45. Altra giornata di pausa il marted&igrave;, per arrivare a mercoled&igrave; 8 in cui la gara unica delle Supertwins scatter&agrave; alle 12:45, precedendo Gara 2 della Supersport alle 15:45. La quarta e conclusiva giornata di gare sar&agrave; venerd&igrave; 10 giugno, in cui si svolgeranno Gara 2 dei Sidecar alle 12:30 e, soprattutto, il Senior TT alle 14:15, vero e proprio &ldquo;main event&rdquo; con cui si concluder&agrave; il tutto. Inoltre, per la prima volta il tutto sar&agrave; visibile in diretta attraverso la piattaforma TT Plus. Il programma della settimana di gara  Sabato 4 giugno 13:00 - Gara Superbike 16:00 - Gara 1 Sidecar Luned&igrave; 6 giugno 12:45 - Gara 1 Supersport 15:45 - Gara Superstock Mercoled&igrave; 8 giugno 12:45 - Gara Supertwins 15:45 - Gara 2 Supersport Venerd&igrave; 10 giugno 12:30 - Gara 2 Sidecar 15:15 - Senior TT &nbsp; I favoriti per la vittoria   Saranno tanti gli specialisti al via delle varie classi nella corsa contro il tempo pi&ugrave; famosa al mondo, ma in ogni categoria ci sono alcuni piloti che partiranno con i favori del pronostico. Tra le &ldquo;big bikes&rdquo; (Superbike, Superstock e Senior TT) i grandi attesi saranno i due piloti pi&ugrave; veloci degli ultimi anni: Dean Harrison, vincitore del Senior nel 2019, e Peter Hickman, detentore del record sul giro. Impossibile per&ograve; non indicare tra i sicuri protagonisti anche il 19 volte vincitore Michael Dunlop e le leggende Hutchinson e McGuinness, il quale partir&agrave; con il numero 1 in sella alla Honda. Tra le Supersport, oltre ai piloti gi&agrave; citati saranno particolarmente pericolosi anche Davey Todd e Lee Johnston (il quale proprio con le 600 ha vinto il suo primo TT nel 2019), che hanno gi&agrave; dimostrato alla North West 200 di essere i pi&ugrave; veloci con le medie cilindrate. Grande attesa anche per le Supertwins, con Jamie Coward e l'italiano Stefano Bonetti che scatteranno per primi, mentre tra i Sidecar i favoriti d'obbligo saranno i &ldquo;soliti&rdquo; Ben e Tom Birchall, dominatori degli ultimi anni nonch&eacute; detentori del record del tracciato. MotoE, parla Energica: "Ducati far&agrave; capire l'importanza dell'elettrico"       

Questa domenica scatter&agrave; finalmente il TT sull'Isola di Man, che vedr&agrave; i piloti impegnati dal 29 maggio fino al 10 giugno sul tracciato pi&ugrave; iconico al mondo: ecco tutto quello che c'&egrave; da sapere

Tourist Trophy, si parte! Programma, orari e favoriti dell'edizione 2022

        Sulla scia di quanto sta facendo Valentino Rossi con i suoi ragazzi della VR46 Academy, anche il &ldquo;Sultano&rdquo; Kenan Sofuoglu sta facendo la stessa cosa per la Turchia, colonizzando con la bandiera turca i maggiori campionati mondiali del motociclismo con &ldquo;discreti&rdquo; risultati e qualche polemica.&nbsp; Ecco dunque tutti i pupilli di Kenan Sofuoglu &nbsp; Toprak Razgatlioglu   Toprak Razgatlioglu &egrave; forse la stella pi&ugrave; luminosa del parco piloti di Kenan Sofuoglu. Talentuoso, aggressivo il giusto e con la stessa fame di vittorie del suo maestro. Vince la Stock 600 nel 2015 battagliando con Michael Rinaldi, sfiora il titolo Stock 1000 nel 2017 ancora contro Rinaldi, passato in Superbike esplode definitivamente. Miglior pilota privato nel 2019, nel 2020 passa in Yamaha per volere proprio di Sofuoglu dopo lo sgarbo subito alla 8h di Suzuka 2019 e nel 2021 centra il primo titolo mondiale della sua carriera battendo l&rsquo;ex compagno di marca Rea. &nbsp; Can Oncu   Can Oncu &egrave; il fratello gemello di Deniz. Nel 2018 vince da wild card in Moto3 a Valencia sul bagnato, l&rsquo;anno successivo conquista appena 8 punti in 19 gare e nel 2020 cambia paddock passando alla Supersport con Turkish Racing prima e Puccetti poi centrando 3 podi nel 2021. &nbsp; Deniz Oncu   Deniz Oncu &egrave; stato al centro della cronaca lo scorso anno per l&rsquo;incidente provocato ad Austin che ha coinvolto Migno, Acosta ed Alcoba saltando le due gare successive per squalifica e venendo &ldquo;retrocesso&rdquo; nel team Tech3 KTM in Moto3. &nbsp; Bahattin Sofuoglu   Bahattin Sofuoglu &egrave; nientemeno che il nipote di Kenan. Quest&rsquo;anno sar&agrave; al via della nuova Supersport Mondiale con la MV Agusta F3 800 al fianco di Niki Tuuli dopo le passate stagioni in Supersport 300 con Yamaha con alti e bassi nei risultati e qualche ritiro di troppo. &nbsp; Rodi Pak   Rodi Pak &egrave; solo l&rsquo;ultimo dei pupilli di Sofuoglu. Il 21enne, dopo una stagione di rodaggio, sar&agrave; al via della classe Superstock del Mondiale Endurance con la Yamaha R1 del team Pitlane Endurance JP3. Sofuoglu dice un gran bene di questo giovane pilota, spera che possa diventare campione endurance in futuro.       

Il 21enne &egrave; solo l&rsquo;ultimo dei pupilli lanciati dal 5 volte campione Supersport Kenan Sofuoglu, sulla scia della Academy di Rossi

Da Razgatlioglu a Pak: si allarga la colonia turca

        Now 42, Alastair Seeley will take part in the 2022 edition of the North West 200 (on 8-14 May), riding the Yamaha for team IFS Racing, a squad headed up by Graeme Hanna. The expert rider and road racer already won last year&rsquo;s Ulster SBK title with the same team, and will ride both the R6 in Supersport, and the R1 in the Superstock and Superbike classes. &ldquo;Wee Wizard&rdquo; was unsure he&rsquo;d be able to participate in this year&rsquo;s edition of the famous road race, which weaves through the towns of Portrush, Coleraine and Portstewart, but now that he&rsquo;s reached an agreement, he has high hopes: &ldquo;I didn&rsquo;t have a bike for this year and so thought I&rsquo;d have to stop and go to the North West as a spectator or track marshall. Now that I know I can race with a competitive team though, I hope to be one of the frontrunners as I have been in the past&rdquo;. Seeley: &ldquo;After what happened in 2019, I want my 25th win&rdquo;  The latest edition, which ran before the pandemic, didn&rsquo;t go to plan for Alastair, who wants to put things right this time around: &ldquo;The way 2019 finished, with a crash at the last turn while I was leading in &ldquo;my&rdquo; Supersport race, was hard to swallow. The 600 is the ideal category for me and so this year I hope to be able to fight at the front. I want that 25th win and will do my best to secure it&rdquo;. &ldquo;I won&rsquo;t test in Spain before the North West, but will just do a shakedown at Kirkistown or Bishopscourt circuit. The races, aside from the Superbike perhaps, won&rsquo;t be won by the rider who finds the right set-up, but by the person who best adapts to the track&rdquo;, continues Seeley. &ldquo;With my experience, I&rsquo;m sure I can be fast right away, whatever the conditions, seeing as only McGuinness and Rutter have more than me, with about 90 years of racing behind them&hellip;&rdquo;, he jokes. Translated by Heather Watson Moto3: Taiyo Furusato to miss the Qatar GP       

The Carrickfergus native is the fastest ever rider at the Triangle Circuit, where he&rsquo;s won on 24 occasions: &ldquo;I wasn&rsquo;t sure I&rsquo;d find a ride this time, but now I&rsquo;m aiming for my 25th victory&rdquo;

NW200, Seeley to line up with Yamaha: “I thought I’d have to stop, but…”

        Ormai 42enne, Alastair Seeley disputer&agrave; l'edizione 2022 della North West 200 (prevista dall'8 al 14 maggio) in sella alle Yamaha del team IFS Racing capitanato da Graeme Hanna, squadra di Antrim con cui l'esperto pilota e road racer ha vinto il titolo dell'Ulster SBK lo scorso anno. Guider&agrave; sia la R6 in Supersport, sia la R1 nelle classi Superstock e Superbike. &ldquo;Wee Wizard&rdquo; non era sicuro di poter partecipare quest'anno alla celebre corsa stradale che si snoda tra le cittadine di Portrush, Coleraine e Portstewart, ma una volta trovato l'accordo, &egrave; pronto a puntare in alto: &ldquo;Non avendo una moto per quest'anno, pensavo di dover smettere e di andare alla North West come spettatore o commissario di percorso. Ora che so di poter correre con un team competitivo, per&ograve;, spero di essere tra i grandi protagonisti come accaduto in passato&rdquo;. TT 2022: Peter Hickman a caccia del record di Ian Hutchinson Seeley: &ldquo;Dopo l'epilogo del 2019, voglio il 25esimo successo&rdquo;  L'ultima edizione disputata prima della pandemia non era andata secondo i piani per Alastair, che vuole riscattarsi migliorando il proprio record di vittorie: &ldquo;L'epilogo del 2019, con la caduta all'ultima curva mentre mi trovavo in testa nella &ldquo;mia&rdquo; Supersport, &egrave; stato duro da digerire. La 600 &egrave; la categoria perfetta per me e quest'anno penso di avere tutte le carte in regola per lottare con i primissimi. Voglio il 25esimo successo e dar&ograve; il massimo per ottenerlo&rdquo;. &ldquo;Non effettuer&ograve; test in Spagna prima della North West, ma soltanto uno shakedown nei circuiti di Kirkistown o Bishopscourt. Le gare, a parte forse quelle della Superbike, non verranno vinte da chi trover&agrave; il giusto setup, ma da chi si adatter&agrave; meglio al circuito&rdquo;, prosegue Seeley. &ldquo;Con la mia esperienza, sono sicuro di poter essere veloce fin da subito in qualunque condizione visto che solo McGuinness e Rutter ne hanno pi&ugrave; di me, avendo circa 90 anni di corse alle spalle...&rdquo;, conclude scherzando sugli storici rivali. Riccardo Russo riparte dal National Trophy con il Berclaz Racing       

Il pilota di Carrickfergus &egrave; il pi&ugrave; vincente di sempre nella storia del Triangle Circuit, dove ha trionfato ben 24 volte: &ldquo;Non ero certo di trovare una sella per questa edizione, ma ora punter&ograve; alla 25esima vittoria&rdquo;

NW200, Seeley al via con Yamaha: “Pensavo di dover smettere, ma...”

        Today brings tragic news, as we learn of the death of rider Jason Aguilar, 2017 American Superstock 600 champion, who was ready to compete in this year&rsquo;s Daytona 200. Jason was involved in an accident while training on his bicycle. His father has confirmed the terrible news in a heart-breaking message. Bob Aguilar explains: "My son Jason had a horrible crash Saturday morning in Laguna on his mountain bike. His friends, Alex and Anthony, acted quickly to get him air lifted to the hospital in Mission Viejo". Once there, he underwent brain surgery: "While the surgery was successful in stopping the bleeding, he went without oxygen to his brain for too long before the surgery. As a result, he suffered catastrophic brain damage that is irreversible". The message ends: "Jason is an organ donor, so the hospital is making arrangements for the donation of his organs. We hope that Jason will live on in your memories and ours, and that the donation of his organs will allow his memory to live on in others&rdquo;. Translated by Heather Watson Moto2: training injury for Augusto Fernandez       

The American rider has passed away at 25, following brain damage owing to a lack of oxygen. His organs will be donated to those in need

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